B—Line è un’azienda specializzata in arredamento di design che, fin dagli esordi, affianca prodotti contemporanei ad evergreen del passato, come il famoso Boby di Joe Colombo.
Progetti concreti, trasversali e flessibili frutto di collaborazioni con designer internazionali e di produzione esclusivamente italiana.
B—Line è un’azienda nata dalla volontà del suo fondatore Giorgio Bordin di ridare vita ad alcune icone storiche del panorama italiano del design. Si tratta di opere scomparse nel corso degli anni e sopraffatte dall’inarrestabile fermento di un mercato fertile di novità. Tra i prodotti rieditati, alcuni sono passati alla storia contaminando il design e l’arte su più fronti, come il famoso Boby di Joe Colombo.
Fin dagli inizi, B—Line affianca alle proprie riedizioni complementi d’arredo contemporanei, frutto di collaborazioni con designer internazionali. Progetti concreti, fruibili e trasversali che hanno l’onere e l’onore di convivere con i grandi capisaldi del design e di convincere in termini di carattere e stile per passare con naturalezza da ambienti domestici a spazi lavorativi e da interno a esterno, zone sempre più ibride e mutevoli come vuole lo stile di vita contemporaneo.
Vico Magistretti

Nato a Milano nel 1920, Vico Magistretti si laurea nel 1945 presso la Facoltà di Architettura del Regio Politecnico di Milano, avviando subito la propria attività nello studio che era stato del padre Pier Giulio.

Negli anni della Ricostruzione, Vico Magistretti si distingue sia nel campo dell’associazionismo culturale che nell’attività professionale. Nel 1946 è tra i fondatori del Movimento Studi di Architettura (MSA) all’interno del quale si dedica alla progettazione di edifici per l’edilizia sovvenzionata. Dal 1949 al 1959 realizza circa 14 interventi per l’INA-Casa e, insieme a Mario Tedeschi, firma il progetto della chiesa di Santa Maria Nascente nel quartiere QT8 di Milano. Partecipa inoltre alle edizioni della Triennale di Milano, ottenendo riconoscimenti tra cui la Medaglia d’oro (IX edizione) e il Gran Premio (X edizione), curando anche mostre come quella della XII Triennale del 1960 con Ignazio Gardella.

Negli anni ’50, Magistretti afferma la sua carriera progettando edifici significativi come la Torre al Parco in via Revere (1953-56, con Franco Longoni) e il palazzo in corso Europa (1955-57). Le sue torri di piazzale Aquileia (1961-64) sono altre opere di rilevo in questo periodo.

Negli anni successivi, l’attività di architetto si unisce a quella di designer, con la progettazione di oggetti e arredi che diventano icone del design contemporaneo. Tra le sue opere premiate, la lampada Eclisse (1967), la lampada Atollo (1979) e il divano Maralunga (1973), vincitori del Compasso d’Oro. Collabora con aziende come Artemide, Cassina, Kartell e Flou e le sue opere di design sono esposte in numerosi musei tra cui il MoMA di New York. Inoltre, è stato membro onorario e visiting professor del Royal College of Art di Londra.